Artrosi

Interventi per problemi di artrosi

Guida all’artrosi

L’artrosi è una vera malattia, e in costante crescita e diffusione.
Colpisce le articolazioni degenerandole; aggredisce prevalentemente le articolazioni della colonna vertebrale, dell’anca e del ginocchio, in particolare anziani, otto casi su dieci, e in parte soggetti ancora in età lavorativa.
I principali responsabili di questa patologia sono da individuare nelle cattive abitudini posturali, alimentari e stile di vita.
Questi tre elementi appena citati, possono costituire le origini degli sviluppi degenerativi, che giorno dopo giorno deteriorano gradualmente le articolazioni.
Il nostro corpo può muoversi, esclusivamente grazie ad una serie di articolazioni, punto in cui due ossa si “incontrano” formando uno snodo, attorniato e gestito da una serie di muscoli che permettono il movimento.
Ora se esaminiamo il modo scorretto di stare seduti, di lavorare, di fare sport ,etc., si capisce perché queste abitudini di comportamento, possono portare a danneggiare le articolazioni fino a forme più o meno gravi, di artrosi . 
Facciamo un paragone: se parcheggiate la vostra automobile con una o due ruote su un marciapiede, con portellone posteriore aperto e lo chiudete dopo, se ascoltate attentamente il rumore al momento della chiusura non è assolutamente quello che fa normalmente; nella situazione descritta, osservate l’assetto della carrozzeria, non è più perfettamente allineato e combaciante, ecco il rumore da dove viene, i vari incastri non sono più tali e toccano tra loro e si devono adattare ad una situazione che non è quella prevista con un uso corretto del mezzo… anche il nostro corpo è quotidianamente soggetto a deformazioni delle sue articolazioni che, se permanenti, portano agli stessi problemi del portellone nell’esempio fatto, riferendosi al corpo umano i problemi di assetto si definiscono di POSTURA
Come per l’automobile, anche il corpo umano se rimane per molto tempo in una posizione errata, si adatterà a tale posizione, deformandosi in modo permanente, le ossa ed anche il cervello memorizzeranno tali posizioni come se fossero quelle corrette, fino a quando cominceranno a sopraggiungere i primi disagi, fastidi, svogliatezza nel muoversi e…cominceranno a farsi sentire i primi dolori.
All’inizio saranno dolori contenuti, ma non modificando la postura nel tempo, i cuscinetti delle articolazioni, le cartilagini, che servono per evitare il contatto diretto tra le varie ossa, si consumeranno e avverrà l’inevitabile sfregamento di un osso contro l’altro osso: ecco il dolore acuto, ecco l’artrosi.
Ora, è di importanza fondamentale capire che il dolore non va visto come un nemico, ma come un importante campanello di allarme che ci avvisa di un malfunzionamento e ci stimola ad intervenire: bisogna quindi agire sulla postura del nostro corpo, proprio come mettere in assetto corretto la carrozzeria della nostra auto.
Altra possibile causa o aggravante dell’artrosi, possono essere le tensioni muscolari.
Il nostro sistema nervoso, per mantenere i muscoli a una tonicità ottimale, si avvale di un sistema di controllo che attraverso l’invio di un segnale elettrico stabilisce il giusto tono muscolare a riposo; questo in condizioni di stress normale.
Purtroppo i ritmi della vita moderna così intensi ci inducono a diventare degli ipertesi, e non solo a livello arterioso ma anche a livello muscolare. In altre parole, lo stress che viviamo tutti i giorni in modo esasperato: problemi in famiglia, problemi economici, conflitti con colleghi al lavoro, la preoccupazione delle interrogazioni, il traffico insopportabile, ecc…, queste e tante altre sollecitazioni fanno sì che il tono muscolare si alteri notevolmente. 
In tal modo, contraendosi continuamente, i nostri muscoli diventano sempre più tesi e sempre più minuti e sottili (ipotrofici).
Ed ecco che se una crescente eccitazione dei muscoli viene mantenuta incessantemente, anche solo per qualche giorno, il cervello memorizzerà tale condizione come normale e i muscoli non si rilasseranno più, anche se la tensione diminuisse, rimarrebbe così uno stato di tensione muscolare, credendo di essere rilassati.
Tale tensione muscolare va ad agire, inevitabilmente, sulle nostre articolazioni comprimendole di
continuo e senza tregua, anche durante le ore di riposo e di sonno.
Il danno inizia a concretizzarsi quando dobbiamo muoverci, la notevole pressione esercitata dai muscoli farà sì che il forte attrito inizi ad usurare le articolazioni… ed eccoci di nuovo all’inizio della degenerazione artrosica!
Sofferenti per questi dolori, si tenderà istintivamente ad usare il meno possibile le articolazioni tese e doloranti, come il collo, la zona lombare, l’anca, il ginocchio.
I muscoli di tali zone, sempre meno utilizzati proprio per evitare di stimolare il dolore, diventeranno ancor più piccoli e più tesi, peggiorando sempre più la situazione.
C’è ancora un altro aspetto importante da valutare:l’alimentazione. 
Apparentemente alimentazione ed artrosi sembrano che non abbiano nulla a che fare tra loro; in realtà la qualità dei tessuti, (cartilaginei, ossei, capsulari, muscolari) è determinata dalla qualità e dalla quantità del nostro cibo. Il sovrappeso e’un fattore determinante nella genesi dell’artrosi, e l’obesità’ e’ la causa del precoce e rapido aggravamento.
Se siamo in sovrappeso, i nostri muscoli risultano maggiormente rigidi, tesi, infiammati e il calcio viene più facilmente sottratto alle ossa, e se ingeriamo sostanze stimolanti, (es. the, caffè, ecc…) in maniera eccessiva, le nostre tensioni aumentano e così via.
ATTENZIONE: un errore di valutazione è quello che fa pensare, di fronte ad un tessuto connettivo e ad una pelle un po’ lassi, che è così perché i muscoli sono troppo deboli, quindi… devono essere potenziati…. subito in palestra a tonificare i muscoli!
Se così avviene la frittata finale è fatta, perché potenziare in questo caso è assolutamente controproducente: l’attrito aumenterebbe danneggiando ancora di più l’articolazione.
Ma allora che cosa bisogna fare?
Prima di tutto si deve procedere con una visita dallo specialista, l’ortopedico, che con l’aiuto di esami diagnostici specifici, valuterà la reale situazione che è sempre assolutamente soggettiva ed unica; mai fare cure o terapie perché hanno fatto bene all’amica, non siamo tutti uguali, e si rischia di fare danni enormi e irreparabili! 
Dopo una diagnosi precisa si procederà come meglio indicato per il caso specifico.
Generalmente, in primo luogo, bisogna ridare al corpo la libertà muscolo-articolare. Solo in un secondo momento e solo quando lo specialista lo riterrà opportuno, si potrà procedere a potenziare i muscoli. Mai il contrario!
Se sarà utile e/o indispensabile, l’ortopedico vi indirizzerà da un posturologo, il quale per arrestare il processo degenerativo andrà ad agire sulle tensioni muscolari, mettendo in asse corretto i segmenti articolari, generalmente migliorando notevolmente la situazione.
Ovviamente esistono varie terapie per risolvere le varie situazioni, da quelle farmacologiche a quelle chirurgiche, ma sempre e solo a seguito di un parere di uno specialista, che nello specifico è l’ortopedico.

ARTROSI 

VA BLOCCATA PRIMA CHE TI BLOCCHI DAL PUNTO DI VISTA ORTOPEDICO
L’artrosi e’ un processo degenerativo che coinvolge tutte le articolazioni, le più colpite sono:

  • colonna vertebrale
  • mano
  • anca
  • ginocchio
  • piede

L’artrosi e’ un processo degenerativo che coinvolge tutte le articolazioni, in pratica è l’usura della cartilagine articolare e delle strutture fibrocartilaginee.
La reazione dell’osso, che sotto la cartilagine amplia la superficie d’appoggio per ridistribuire meglio le sollecitazioni, ma aumenta di volume, formando becchi e speroni, e quindi alla fine l’irrigidimento della capsula articolare con limitazione dei movimenti 

ARTROSI PRIMITIVE

Non hanno una causa specifica: mano e piede

ARTROSI SECONDARIE

Possono avere una causa specifica:

  • iperfunzione o meglio, abuso articolare;
  • lavoro;
  • Sports: ginocchio calcio, caviglia palla a volo e basket.


ARTROSI DA INVECCHIAMENTO

L’artrosi è, infatti, anche un normale processo fisiologico d’invecchiamento, all’età di 55 anni in oltre l’80% della popolazione è possibile osservare, a seguito di radiologie, caratteristiche compatibili con la diagnosi di osteoartrosi, che è la patologia articolare più diffusa con oltre 11 milioni di persone colpite in Italia

SINTOMI GENERICI

  • dolore al movimento (arti superiori);
  • dolore al carico (arti inferiori);
  • rigidità occasionale di breve durata;
  • possibili episodi di gonfiore (idrarto);
  • scrosci articolari
  • nella fase avanzata si possono avere deformazioni anche gravi dell’articolazione e dolore continuo anche a riposo;
  • riduzione o abolizione dell’escursione articolare;
  • nella colonna vertebrale si può avere una riduzione dello spazio disco-cartilagineo con produzione di osteofiti (sono come schegge di osso che si formano nell’articolazione creando problemi di mobilità e di dolore).


ARTROSI VERTEBRALE SINTOMI

Dolore irradiato alla zona interessata vertebrale con limitazione dei movimenti per l’interessamento delle superfici articolari, ma anche irritazione delle radici nervose vicine con brachialgia arti superiori o sciatalgia arti inferiori.
La contrattura antalgica del muscolo trapezio, si trova nella parte superiore della schiena sotto al collo, ad esempio, in fase d’infiammazione schiaccia i nervi sensitivi provocando cefalea e, in fine
gli osteofiti presenti nel canale dove passa l’arteria vertebrale, possono provocare la stimolazione di questa zona e indurre a vertigini. 

MANO SINTOMI

  • invecchiamento;
  • abuso articolare da lavoro: rizoartrosi;
  • esiti di fratture.


IL DOLORE ALL’ANCA

NEL BAMBINO

  • E’ spesso dovuto ad una infiammazione temporanea che scompare con il riposo (Sinovite benigna dell’anca)
  • Oppure nei casi meno frequenti a patologie dell’accrescimento (Coxa vara, Malattia di Perthes, Calve’)


NELL’ ADULTO
La causa giù frequente è l’artrosi: 

  • Primitiva
  • Secondaria (esiti displasia congenita anca, esiti coxa vara, esiti di traumi, ecc…)


ARTROSI DELL’ANCA SINTOMI

  • limitazione rotazioni;
  • difficoltà a mettere le calze;
  • difficoltà o impossibilità di accavallare le gambe;
  • dolore;
  • zoppia;
  • progressiva rigidità;
  • movenza in flessione ed extra rotazione dell’arto


ARTROSI GINOCCHIO E SINTOMI

L’usura delle strutture fibrocartilaginee e della cartilagine articolare induce la reazione dell’osso, che sotto la cartilagine amplia la superficie d’appoggio per ridistribuire meglio le sollecitazioni, ma aumenta di volume, formando becchi e speroni, e provoca alla fine l’irrigidimento della capsula articolare con limitazione dei movimenti. 
Sintomatologia più frequente: 

  • dolore al carico;
  • dolore a salire e scendere le scale;
  • limitazione dell’articolarità.


ARTROSI DEL PIEDE

  • Piede piatto;
  • alluce valgo, è la deviazione dell’alluce ( varismo del primo metatarso e formazione esostosi);
  • alluce valgo può essere la causa della progressiva deformità del secondo dito;
  • tumefazione dolente alla intersezione del tendine d’Achille (Haglund);
  • sperone calcaneare, dolore al carico in regione calcaneare della pianta del piede all’inizio della deambulazione al mattino.


ITER TERAPEUTICO STANDARD


Si cerca sempre come soluzione iniziale un trattamento conservativo: terapia riabilitativa, terapia antalgica sia di tipo fisioterapica, sia di tipo medico parenterale e locale.
Se permane o la sintomatologia dolorosa, resistente al trattamento incruento, e/o la riduzione della forza e dell’articolarità con deficit della funzionalità per le comuni attività della vita quotidiana, ci si rivolge al trattamento chirurgico.

Dr. Salvo Garozzo
Indirizzo: 40012 - Bologna
E-mail: segreteria@garozzo.it

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